Ventun anni fa, nel cuore di uno dei quartieri che oggi il mondo ci invidia per la sua vibrante energia – l’Oltrarno fiorentino – prendeva vita la Trattoria Napoleone. Un nome che evoca echi di storia, un omaggio sussurrato a un passato lontano.
Si narra infatti che, dove oggi le nostre sale accolgono i profumi della cucina toscana, un tempo sorgesse un convento. E tra quelle mura, si dice, trovò rifugio una delle sorelle di Napoleone Bonaparte: Elisa, forse, o Paolina, figure leggendarie di un’epoca di fasti e intrighi. Un’eredità che sentiamo ancora viva, tra le pietre antiche e gli affreschi sbiaditi dal tempo.
Qui, Francesco Messeri, più che un gestore, un custode di tradizioni, ha dato forma al sogno che coltivava fin da bambino, un luogo dove il calore dell’accoglienza si fonde con i sapori autentici.
Non una semplice “gestione familiare”, ma un passaggio di testimone, un filo invisibile che lega il passato al presente, intrecciando la passione di Francesco con la storia secolare di queste mura, in un abbraccio che sa di casa e di futuro.